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8 MARZO

PICCOLI PASSI VERSO UNA GRANDE CONQUISTA


Un po' di storia
Tra mazzi di mimose e piccoli regali, tutti sanno che tutta Italia e il mondo l'8 marzo celebrano le conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile. Ma non tutti conoscono a pieno la storia che oggi ci ha portato a festeggiare tale evento.

Questa celebrazione internazionale si ispira a dei movimenti di lavoratori agli inizi del Novecento che hanno avuto luogo sia in Nord America sia in Europa. In tutte le societá del mondo occidentale le donne erano ancora escluse dalla partecipazione politica e ritenute incapaci di agire secondo ragione. Non a caso, venivano sottoposte al potere del marito, non erano libere di gestire la propria vita e i propri averi, vivevano escluse da tutta una serie di percorsi di studio e di professioni, in piú non godevano di paritá di trattamento con gli uomini nella famiglia e nel lavoro. Per questo sono iniziati i primi movimenti rivoluzionari.

Il primo tentativo di instaurazione di paritá dei sessi á stato il VII Congresso della II Internazionale che si á tenuto a Stoccarda nel 1907 e durante il congresso si á discusso molto sulla questione femminile e sul diritto di veto delle donne. Il partito socialista ha spinto per l'introduzione del suffragio universale e lo stesso anno Clara Zetkin á stata nominata segretaria del movimento socialista femminile. Ci sono stati molti politici contrari all'alleanza con le donne della borghesia, ma nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown dichiaró sulla rivista “The Socialist Woman” che il Congresso non aveva "alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione".
Non a caso Il 3 maggio 1908 la Brown presiedette la conferenza del Partito socialista nella cittá di Chicago, durante la quale si parló dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie che lavoravano nelle aziende, delle discriminazioni sessuali e del diritto di veto. Alla fine del 1908 il Partito socialista americano decise di dedicare l'ultima domenica del febbraio all'organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne.
La prima "giornata della donna" infatti ebbe luogo il 23 febbraio 1909.

Nelle righe precedenti si á accennato allo sfruttamento delle lavoratrici nelle fabbriche e in Russia, per questo, ci sono stati dei cambiamenti: a San Pietroburgo, l'8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra e in seguito, per ricordare questo evento, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste, che si svolse a Mosca, nel 1921, fu stabilito che l'8 marzo fosse la Giornata Internazionale dell'operaia.
Questo evento ha contribuito alla diffusione del movimento femminista in tutto il mondo. Infatti arrivó anche in Italia: qui la prima giornata della donna si á svolta nel 1922, non l'8 ma il 12 marzo.

Ed ecco gli anni Sessanta. Ma oggi...
Negli anni '60 si á assistito a un'impennata economica che ha portato prosperitá e nuovi stili di consumo; ma anche l'accesso all'istruzione con la scuola di base obbligatoria ha innalzato il livello culturale della popolazione. E poi il 1968 á stata una tappa fondamentale di cambiamento nei ruoli familiari e sociali.
Il boom delle conquiste femminili, peró, ha avuto il suo apice negli anni a venire. I maggiori progressi si sono conosciuti negli anni '70 e molti altri altri negli anni seguenti.
Tuttavia la strada verso la paritá assoluta tra i sessi á ancora molto molto lontana ed á per questo che si celebra l'8 marzo: per ricordare questi piccoli, ma grandi, passi verso il cambiamento della societá. L'obiettivo á quello di eliminare tutti gli stereotipi e di raggiungere un obiettivo concreto nei prossimi anni.
Oggi, purtroppo, sono molto frequenti gli abusi sulle donne, spesso minorenni, provenienti da altri paesi, Thailandia, Vietnam, India e molti paesi africani. Secondo quanto riportato dall'Organizzazione mondiale per la sanitá, oltre 120 milioni di donne under 20 sono vittime di violenze sessuali. Grazie a questo dato si capisce che non á accettabile una tale situazione: non solo per gli abusi sessuali in sá, che sono un fatto gravissimo, ma anche per i diritti negati a molte donne.

L'ONU nel 2012 ha proclamato l'11 Ottobre come la Giornata Mondiale delle Bambine per garantire loro libertá, istruzione, salute e protezione dai possibili abusi sessuali, questo anche per conferire loro in futuro i diritti negati in passato e oggi; non solo: per dar loro anche la possibilitá di vivere una vita non condizionata dalla povertá.
Secondo uno studio condotto da Plan International si á visto che:
- 1,7 miliardi di bambini sono vittime di violenza ogni anno;
- 150 milioni di ragazze e 73 milioni di ragazzi hanno subito violenze sessuali;
- Quasi la metá delle aggressioni sessuali sono commesse contro ragazze di etá inferiore ai 16 anni;
- 126 milioni di bambini e bambine sono coinvolti nelle forme piú pericolose di lavoro minorile;
- Il 72% delle vittime della tratta nel suo complesso sono ragazze e giovani donne
- 1 ragazza rifugiata su 5 ha subito violenze sessuali;
- I bambini disabili hanno 4 volte piú probabilitá di subire violenze rispetto ai bambini non disabili.

Sono tutti dati attualissimi sui quali á necessario riflettere e intervenire per garantire protezione e aiuto a queste bambine. Sin dai tempi antichi á sorto il problema della paritá dei sessi. Oggi questa problematica, oggetto di grandi dibattiti durante il corso della storia, sembra essersi aggravata ancora di piú in tanti casi: esistono ancora quegli stereotipi che ritengo che la donna sia meno abile dell'uomo e sostanzialmente inferiore.
basti pensare che, secondo un recente sondaggio, il salario di una donna in media á inferiore del 30% rispetto a quello di un uomo.

Eppure il genere femminile si á sempre distinto - eccome! - in campo cultuale e in campo scientifico e sociale: Rosa Parks, Virginia Woolf, Rita Levi-Montalicini, Marie Curie, e tante altre. Donne che hanno dato un contributo all'umanitá, in tutti le sue piú alte espressioni. E come tante, nei secoli, si sono dimostrate degne di essere chiamate Donne.

Kristina Kataeva

"La cosa più triste che una donna possa fare à abbattere la sua autostima per colpa di un uomo."
(Emma Watson)

"Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne."
(Maya Angelou)

"Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell'irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perchá quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai."
(Virginia Woolf)


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